Il 27 marzo scade questa moneta: sarà ancora accettata per i pagamenti?

Tantissimi sono i rumors che parlano di monete che andranno incontro cambi di valore o di utilizzo, anche se è oramai prossimo un robusto cambio di banconote, che riguarderà tutte le nazioni che fanno ricorso all’euro e che sono quindi parte dell’Eurozona. A ben vedere le monete comunitarie hanno già subito un rinnovamento.

Tante altre continuano a venire emesse nel corso degli anni da tutti i paesi che corrisponono l’Eurozona, le nazioni che fanno parte dell’Unione Europea sono 27, di cui 20 di queste fanno ricorso all’euro, l’ultima in ordine di tempo è la Croazia. Ma le monete del corso europeo vanno incontro a scadenze?

C’è un po’ di confusione anche perchè l’euro, che è per diffusione la 2° valuta più diffusa tra vari stati al mondo. Le monete però seguono un decorso di sviluppo e diffusione molto diverso delle banconote, che oramai sono pronte a cambiare nuovamente aspetto, per la terza volta, dal 2002, anno di introduzione. Cosa cambierà?

Il cambio delle monete comunitarie

E’ bene chiarire le che le monete un po’ come le banconote sono spesso soggette a piccole modifiche anche se queste sono leggermente meno urgenti rispetto alla carta moneta. Il motivo è presto detto, ed è legato sia all’aspetto che alla “sicurezza” degli esemplari, anche le monete infatti si presentano ad una falsificazione, ovvero la contraffazione.

Quest’ultima si presenta come un problema comune specialmente per i tagli più elevati ovvero quelli da 1 e 2 euro contraddistinti da una fattura composta da due tipi di metallo diverso. Seppur meno influenti rispetto alle banconote per valore ed impatto economico, le monete sono ogni giorno sempre molto utilizzate.

La principale differenza che è stata evidenziata dal 2002 ad oggi è stata sviluppata alcuni anni dopo, tra il 2006 ed il 2008 in quanto è cambiata sensibilmente la faccia comune delle monete dell’euro, dai centesimi (1, 2, 5, 10, 20 e 50 cents) fino alle monete da 1 e 2 euro, per faccia comune si fa riferimento a quella con le nazioni europee.

La seconda serie delle monete europee

Questa è solo leggermente diversa rispetto a quella precedente, ed è evidenziata esclusivamente da dettagli che sfuggono ai più, il principale è legato alla presenza delle nazioni sulla mappa dell’Europa, che nella prima serie appare con le nazioni separate, in quella più recente invece le stesse nazioni appaiono unificate, quindi più vicine.

Piccole differenze anche sulle monete da 1 e 2 euro che sul lato dove è presente il valore facciale, relative al numero che costituisce proprio il valore. Questo si rispecchia in tutte le monete comunitarie, per i paesi molto grandi ed impattanti ma anche per i microstati come San Marino, il Vaticano oppure Andorra e Gibilterra o ancora il principato di Monaco.

Attualmente non è prevista una terza serie di monete europee, quindi non sarà considerevolmente vicino un cambio strutturale come per le banconote, il cui cambio è invece programmato per il 2026 molto probabilmente, a causa di una maggiore tendenza a dover cambiare la carta moneta rispetto alla moneta metallica tradizionale.

Monete fuori corso?

Ebbene, no: tutte le monete anche quelle che saranno poi non portate a mantenere lo stesso aspetto, continueranno ad avere ugual valore nel corso degli anni, non è prevista una sostituzione di sorta condizione che è identica anche per le banconote. Naturalmente lo stato di conservazione deve essere adeguato per aspettarsi un valore analogo.

Anche le monete che sono globalmente “non accettate” facilmente come i centesimi “minori”, ossia quelli da 1 e 2 cent, che in nazioni come quella italiana non sono effettivamente prodotti, in realtà mantengono il proprio corso di valore, ed anche se i commercianti così come i comuni cittadini sono poco propensi ad accettarli hanno corso di valore.

Quindi nessuna moneta potrà essere legalmente rifiutata per le transazioni. Se abbiamo difficoltà a “smaltirle” possiamo semplicemente recarci in qualsiasi forma di operato bancario, uno sportello o una filiale per ottenere il corrispettivo valore in altre monete o in banconote. Come detto non esiste una forma di limitazione alla diffusione.

Nuove monete?

Non è escluso che dopo la diffusione della terza serie di banconote comunitarie, che potrebbero vedere anche una diminuzione ulteriore tra i tipi di esemplari (potrebbero infatti non essere prodotti i tagli da 200 euro, dopo quelli da 500 euro, già abbandonati dopo la prima serie), ad esempio portando uno stop delle monete da 1 e 2 centesimi per le nazioni che le realizzano ancora oggi.

Circa il 60 % delle monete che tutt’ora circola in Europa è ancora parte della prima serie delle monete, ossia corrispondente alla prima “ondata” di emissioni questo anche spiega il perchè vi è una minore urgenza nella necessità di sviluppare nuovi modelli. Le monete hanno infatti una longevita sensibilmente più elevata delle banconote.

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